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Windsled riparte! Al via North Greenland Expedition 2025

© Windsled2024

Ramon Larramendi e i suoi due compagni di viaggio stanno partendo in queste ore per una nuova spedizione nel cuore della Groenlandia, a bordo di un mezzo davvero speciale: il Windsled.

La spedizione Windsled 2025

Dalla costa occidentale della Groenlandia prende il via in queste ore la nuova avventura di Windsled, la slitta a vela ideata da Ramón Larramendi e diventata simbolo di ricerca scientifica sostenibile nei poli. Dopo il successo della spedizione 2024, raccontata in esclusiva da Osservatorio Artico, il progetto torna in azione con un equipaggio ridotto e una versione ottimizzata della slitta, ormai diventata una nuova frontiera per la ricerca scientifica nelle remote zone polari.

Windsled

L’obiettivo? Testare la nuova configurazione del mezzo, esplorare aree ancora poco studiate della calotta glaciale settentrionale e individuare nuovi punti di accesso e uscita dall’Inlandsis groenlandese. Una sfida logistica e ambientale, affrontata nel rispetto dell’ecosistema polare grazie a un veicolo a zero emissioni che combina l’ingegno Inuit e le tecnologie moderne. E la sua efficacia è già stata ampiamente dimostrata. In 12 spedizioni – 8 in Groenlandia e 4 in Antartide – Windsled ha percorso oltre 26.000 km a zero emissioni, trasportando fino a 2.000 kg di carico utile.

Protagonisti di questa nuova impresa sono Ramón Larramendi, esploratore e ideatore del Windsled, il groenlandese Jens Jacob Simonsen, e l’italiano Antonio Mangia, guida esperta e logista sul campo con cui Osservatorio Artico è in contatto diretto. Proprio da lui arriva questo primo “diario di viaggio”, inviato poco dopo l’arrivo nella cittadina di Upernavik.

windsled windsled

Comincia il grande viaggio in slitta!

Premessa: tutto questo piano è un grande “Inmaqa” (parola inuit che si può tradurre più o meno con “forse” o “chissà”).

Il 9 Maggio sono partito da Copenaghen. Sarei dovuto arrivare a Upernavik il giorno stesso, ma i voli sono stati cancellati per maltempo: siamo arrivati solo il 12, dopo essere stati a Nuuk e Ilulissat. Qui ad Upernavik completeremo i preparativi: recupereremo provviste e alcuni materiali lasciati qui l’anno scorso da JJ ed Enrico, in una isola a circa 50 km di navigazione verso Nord.

Il 16 ci raggiungerà Ramon, e – inmaqa – il 20 prenderemo l’elicottero per l’Inladsis, dove monteremo la slitta e cominceremo la spedizione vera e propria. Una volta sull’Inladsis, cercheremo la slitta lasciata l’anno scorso tra i ghiacci (con metal detector, visto che sarà sepolta sotto circa 2 metri di neve!), e monteremo la nuova Windsled: sarà una versione più piccola, visto che, durante questa spedizione saremo solo in 3.

Quando la slitta sarà pronta partiremo in direzione Est. L’idea è di arrivare alla costa ovest, e tornare passando per il Greenland Summit Camp. Calcoliamo di percorrere circa 1700 km in circa 45-60 giorni, anche se vista la leggerezza della nuova Windsled e il maltempo che sta facendo già ritardare i preparativi, potremmo decidere di accorciare il percorso.

Gli obiettivi della spedizione

La spedizione North Greenland Windsled Expedition 2025 si propone di mettere le basi logistiche per l’esplorazione e lo studio del nord della Groenlandia. Per raggiungere questo obiettivo si devono affrontare e risolvere le incredibili difficoltà logistiche relative a tre aspetti principali:

  • Ottenere accesso all’inlandsis da Upernavik, non dipendendo esclusivamente da voli in elicottero. Questi, infatti, sono limitatissimi a causa di vari fattori, e possono essere bloccati per intere settimane. Bisogna quindi trovare una via che dalla costa permetta di risalire i ghiacciai in motoslitte, e trasportando molto peso (cibo e materiali, che per 40 giorni corrispondo a circa 180kg a persona, senza considerare la slitta). Si deve poter entrare sino a circa 100km all’interno dell’Inlandsis e 1800 metri d’altitudine per avere abbastanza neve e assenza di crepacci, presenti nelle zone costiere dei ghiacciai, per poter montare e usare la WindSled.
  • Riuscire ad arrivare alla costa est e tornare al punto di partenza. I venti locali sono conosciuti tramite sistemi matematici abbastanza affidabili, ma bisogna essere sul campo e provare per davvero. Topografia locale e mille fattori possono influenzare la fattibilità.
  • Aprire una via di uscita dall’est, a Ittooqqotoormiit, inizialmente in elicottero ma a lungo termine via terra. Nel caso il ritorno sia troppo complesso o ci voglia troppo tempo, si deve avere una via d’uscita a metà strada.

La spedizione porterà anche due set di strumenti scientifici: uno del CNR-ISP, per misurare la composizione atmosferica lungo il percorso della spedizione, e un set di raccoglitori di campioni di neve per l’Università del Maine (USA).

Una volta tornati sulla costa vicino Upernavik, lasceremo la slitta e cercheremo un percorso per l’accesso al mare che sia fattibile via terra con gli sci e/o con le moto da neve. Si tratta di percorrere circa 100 km in linea d’aria, in circa una settimana. Il focus di questa spedizione saranno quindi la logistica e i punti di accesso e uscita dall’Inlandsis.

La componente di ricerca scientifica è ridotta per poter essere più leggeri sia come logistica che dal punto di vista dei fondi, visto che il trasporto iniziale in elicottero non soltanto dipende in enorme parte dal clima, ma è anche molto costoso.

A presto arriveranno altri aggiornamenti!

Antonio Mangia

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