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Prospettiva Bruxelles, estate di fuoco tra negoziati e incendi

La rubrica settimanale da Bruxelles che racconta le tre notizie principali degli ultimi giorni dal cuore dell’Unione Europea. 

Al via il secondo tentativo per un accordo globale sulla plastica

Il 5 agosto sono ricominciati a Ginevra, in Svizzera, i negoziati dell’Intergovernmental Negotiation Committee (INC) istituito dalle Nazioni Unite nel 2022 per raggiungere un accordo globale vincolante volto a contrastare la piaga dell’inquinamento da plastica. Lo scorso novembre si era tenuta a Busan, in Corea del Sud, la quinta sessione dell’INC in cui si sarebbe dovuti finalmente giungere a un accordo. Nonostante i progressi raggiunti, i negoziati di novembre furono sospesi senza aver prodotto il risultato atteso. 

Nella seconda parte della quinta sessione INC in corso fino al 14 agosto, i lavori sono ripartiti proprio dal testo prodotto a Busan come base promettente per quelli che si spera siano i negoziati definitivi di questo lungo processo diplomatico globale. L’Unione Europea “rimane fermamente impegnata a trovare una soluzione globale per ridurre l’inquinamento da plastica”, secondo la Commissaria per l’Ambiente, la Resilienza Idrica e un’Economia Circolare Competitiva, Jessica Roswall. A Ginevra, l’UE, attivamente coinvolta nella High Ambition Coalition to End Plastic Pollution, spinge per un trattato che abbracci l’intero ciclo di vista delle plastiche, dalla produzione allo smaltimento. 

bruxelles plenaria plastica
Sessione plenaria di apertura dei negoziati a Ginevra. Crediti: UNEP (2025)

Temperature estreme e allerta incendi nel Mediterraneo

Le temperature estive più alte della norma che affliggono il bacino del Mediterraneo (fenomeno strettamente legato al cambiamento climatico) aumentano in maniera significativa il rischio di incendi nella regione. Anche quando i roghi sono materialmente causati dall’uomo, le alte temperature e la secchezza della vegetazione che queste provocano, contribuiscono ad esasperare i danni prodotti dagli incendi e a complicare gli interventi

Secondo i dati dello European Forest Fires Information System (EFFIS), dall’inizio dell’anno 1,478 incendi hanno colpito i paesi dell’UE, devastando 353,862 ettari di terreno (quasi 200,000 in più rispetto allo stesso periodo nel 2024) e rilasciando 11.45 megatonnellate di CO2 in atmosfera. 

Mentre il termometro segnava oltre 42°C lo scorso 27 luglio, roghi devastanti divampavano in Grecia, nella regione del Peloponneso a ovest di Atene, e sulle isole di Evia, Kythera e Creta. Anche la vicina Turchia, che secondo i servizi meteorologici del paese avrebbe registrato un nuovo record assoluto di temperatura (50.5°C) il 26 luglio, è stata alla prese con numerosi incendi fin da giugno, mese in cui ha registrato il proprio record di emissioni da incendi secondo Copernicus

Previsione del rischio di incendi dal 5 al 12 agosto. Crediti: EFFIS 

Previsione del rischio di incendi dal 5 al 12 agosto. Crediti: EFFIS 

L’influenza del cambiamento climatico sul turismo in Europa

Come evidenziato da una ricerca commissionata dalla Commissione Europea nel 2023, gli impatti del cambiamento climatico esercitano un’influenza decisiva sui trend di uno dei settori più significativi per l’economia UE: il turismo. Secondo l’analisi del Joint Research Centre (JRC) della Commissione, i cambiamenti nella domanda turistica sono chiaramente osservabili su un asse geografico nord-sud, e risultano più significativi per le aree costiere. 

Le analisi e le previsioni del JRC trovano riscontro nelle considerazioni dei maggiori operatori del settore, secondo i quali un nuovo trend predominante nel turismo è quello delle “coolcations”. Sempre più persone scelgono attivamente di evitare mete storicamente popolari per le vacanze estive, come le spiagge del Mediterraneo, a causa del caldo insopportabile, prediligendo invece per mete “più fresche” quali i Paesi Scandinavi o l’Islanda.  

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Cascata di Öxarárfoss, Islanda. Crediti: Wikipedia

Annalisa Gozzi

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Annalisa Gozzi
the authorAnnalisa Gozzi
Sono una studentessa del Master in Environmental Policy all’Università Sciences Po di Parigi. Sono appassionata di comunicazione e cerco di rendere il tema del cambiamento climatico accessibile nella sua complessità.

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