Prima puntata della nuova rubrica di Annalisa Gozzi, che ogni settimana ci racconta le novità e i principali eventi che riguardano l’Unione Europea sui temi centrali di Osservatorio Artico.
Il programma di osservazione della Terra dell’UE ha pubblicato il Copernicus Global Climate Highlights Report 2024: l’anno appena concluso è stato il più caldo mai registrato e il primo ad aver superato la soglia del +1.5°C rispetto alla media annuale pre-industriale.
I territori europei nell’Artico si confermano la regione dove il riscaldamento corre più veloce in assoluto. Secondo il commissario UE per il clima, Wokpe Hoekstra, questi dati evidenziano la necessità di prioritizzare l’azione climatica. “È una situazione estremamente complicata, in un contesto geopolitico molto difficile, ma non abbiamo alternative”, ha detto a Reuters.
Il ministro francese degli affari esteri Jean-Noel Barrot ha reagito alle affermazioni del neo eletto presidente statunitense Donald Trump secondo cui non escluderebbe l’uso della forza militare ed economica per prendere il controllo della Groenlandia (bramata per la posizione strategica e le copiose risorse minerarie) e del Canale di Panama.
Barrot ha invitato la Commissione Europea a prendere posizione per proteggere l’Unione dalle interferenze, minacciate o reali, affermando che l’UE “deve svegliarsi e rafforzarsi” mentre il premier groenlandese, Múte Egede, è tornato a spingere sull’autonomia politica nazionale.
La Commissione Europea ha erogato la prima tranche da €3 miliardi del prestito eccezionale di Assistenza Macro-Finanziaria (MAF) all’Ucraina. Il prestito sarà ripagato con i proventi maturati dagli asset russi immobilizzati in Unione Europea. Nel corso del 2025 lo stato Ucraino riceverà €18.1 miliardi grazie a questo strumento.
Intanto, un gruppo di paesi terzi, tra cui Islanda, Norvegia e la stessa Ucraina, si sono allineati alla decisione del Consiglio dell’Unione Europea (CFSP) 2024/3182 in merito a “misure restrittive contro le azioni che minacciano l’integrità, la sovranità e l’indipendenza ucraina”.
Annalisa Gozzi
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