AlaskaAmbiente ArticoRussia

Il permafrost costerà caro alla Russia

Il riscaldamento danneggerà circa il 20% delle infrastrutture costruite sul permafrost in Russia entro il 2050

ll permafrost si sta scongelando in tutto il mondo e probabilmente contiene più gas serra di quanto precedentemente stimato. Inoltre minaccia di destabilizzare le infrastrutture – case, edifici, strade, condotte e altro – per i milioni di persone che vivono nell’Artico.

Un nuovo report mostra che oltre il 20% degli edifici nella Russia settentrionale potrebbe essere seriamente danneggiato dallo scioglimento del terreno, su cui sono stati costruiti molti degli edifici delle zone artiche.  E ora i ricercatori hanno un quadro migliore sull’entità e sul costo di almeno alcuni di questi danni.

Nelle loro prime scoperte pubblicate, e pubblicate all’interno di  Environmental Research Letters, un team di ricercatori ha scoperto che il 20% delle strutture esistenti e il 19% di altre forme di infrastrutture sul permafrost in Russia saranno colpite dal cambiamento climatico entro il 2050. E questo potrebbe significare un esborso notevole per le casse pubbliche, perché avrà un impatto sul costruito e sulle zone edificabili.

Il costo stimato di questo “terremoto morbido” è di circa 16,7 miliardi di dollari per ricostruire gli edifici danneggiati, e di 67,7 miliardi di dollari per sostituire altre infrastrutture, come strade e oleodotti.

Le case saranno particolarmente colpite. Oltre la metà degli edifici residenziali costruiti sul permafrost in Russia sarà interessata da un significativo degrado delle fondamenta entro la metà di questo secolo. Chiaramente il calcolo non coinvolge le manutenzioni per le piccole abitazioni, la sistemazione dei privati e i costi annessi alla distruzione delle tubature.

Un problema notevole per regioni intere come la Siberia, che vede letteralmente sciogliersi il terreno sotto i piedi. La maggior parte di queste strutture saranno probabilmente rase al suolo e ricostruite. Pensiamo ad esempio agli ospedali, alle scuole e alle grandi infrastrutture.

Dmitry Streletskiy, uno degli autori della ricerca, ha affermato che «La capacità del permafrost di supportare l’infrastruttura dipende dalla temperatura. Il permafrost più freddo è super-forte, è solido. Più si avvicina al punto di fusione, più diventa dolce».

Tecnicamente il problema risiede quindi nella capacità di supporto del terreno, il che rende estremamente complesso anche il ripristino degli edifici.

Tre quarti della popolazione interessata dallo scioglimento del permafrost equivale a una cifra vicina ai 3,5 milioni di persone. E come se non bastasse, circa il 70% degli edifici costruiti negli ultimi decenni sono a rischio.

Leonardo Parigi © Tutti i diritti riservati

Leonardo Parigi
the authorLeonardo Parigi
Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

Lascia un commento

diciannove + 20 =

Vuoi rimanere aggiornato sulle novità dell'Artico?

Entra nella più grande community degli appasionati dell'Artico, unisciti a oltre 2500 iscritti

Grazie per esserti iscritto e benvenuto tra noi!