La rubrica settimanale da Bruxelles che racconta le tre notizie principali degli ultimi giorni dal cuore dell’Unione Europea.
La rivoluzione della pianificazione urbana integrata
Al di là delle convenzioni da calendario solare, per molti versi si può dire che in realtà sia settembre il mese dei nuovi inizi. Dopo l’assopimento estivo dei lavori, e in alcuni casi dei pensieri, settembre arriva carico di aspettative, di conversazioni da riprendere, e di obiettivi da raggiungere entro la fine dell’anno.
Con il rientro dalle ferie estive e la riapertura delle scuole, infatti, le città si ripopolano rapidamente e la vita urbana torna a regime. Oggi i centri urbani ospitano già circa la metà della popolazione mondiale e si prevede che questa percentuale continuerà crescere. Ne consegue che le aree urbane concentrano una porzione significativa dei consumi energetici, e quindi delle emissioni di carbonio legate alle attività antropiche.
Tenere insieme questa considerazione e la necessità squisitamente umana di vivere in un ambiente piacevole è l’obiettivo alla base del concetto rivoluzionario di pianificazione spaziale ed energetica integrata e olistica, conosciuto con l’acronimo inglese HISEP. La metodologia di pianificazione urbana HISEP consiste sostanzialmente nell’integrare un tipo di design urbano a misura d’uomo con la transizione energetica. Tale metodologia è stata sviluppata in seno a PLENTY LIFE, un progetto finanziato dall’Unione Europea per €1.8 milioni e attivo in sette città pioniere tra Italia, Romania ed Austria.

La transizione energetica si fa (anche) dal basso
La Commissione Europea ha lanciato da Bruxelles una nuova iniziativa votata al coinvolgimento dei cittadini UE nella messa a terra della transizione energetica europea, il Citizen Energy Advisory Hub (CEAH). Nei prossimi tre anni questo progetto creerà spazi di dialogo e opportunità di capacity-building per permettere ai cittadini e portatori di interessi locali di sviluppare o ampliare progetti energetici sostenibili.
Fornendo risorse, facilitando connessioni, e stimolando la partecipazione attiva dal basso (privati cittadini, comunità e amministrazioni pubbliche locali, piccole aziende e ONG), CEAH si propone di accelerare l’implementazione diffusa della legislazione UE già in essere in materia di transizione energetica e anticipa alcuni temi centrali del Citizens Energy Package atteso entro fine anno.

Gli effetti collaterali positivi delle buone abitudini
Un nuovo studio capitanato dal ricercatore del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) Jacopo Bonan ha dimostrato che un unico nudge può indurre le persone ad attuare atteggiamenti più responsabili su più fronti. Il termine inglese nudge, letteralmente “spintarella”, è un termine comune all’economia comportamentale e alla psicologia cognitiva che indica un intervento atto a modificare l’ambiente decisionale delle persone per influenzare il loro comportamento verso scelte più desiderabili, senza tuttavia limitare la libertà di scelta e senza ricorrere a divieti o sanzioni.
Lo studio guidato da Bonan e pubblicato sul Journal of Environmental Economics and Management è basato su un esperimento di due anni svolto in collaborazione con una compagnia multiservizi italiana. Tale esperimento ha mostrato che un unico nudge indirizzato a ridurre il consumo di acqua, nello specifico la fornitura di un report personalizzato sui propri consumi, ha prodotto simultaneamente anche una riduzione del consumo di energia elettrica da parte degli stessi nuclei abitativi.
Allo stesso tempo, lo studio ha rivelato un altro aspetto alquanto interessante: quando le persone ricevono molteplici nudges contemporaneamente (per esempio sul consumo idrico, elettrico e del gas) l’efficacia complessiva di ciascuno viene meno.
Annalisa Gozzi