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I progetti di crescita infrastrutturale della Northern Sea Route

Il Terzo Forum Belt and Road tenutosi recentemente a Pechino ha rivelato una serie di progetti infrastrutturali ambiziosi annunciati dalla Russia, evidenziando l’importanza cruciale di queste iniziative per il consolidamento delle relazioni economiche tra Russia e Cina compresa l’area Artica, dove Pechino sta cercando di inserirsi.

Un corridoio commerciale strategico

Collegamento Ferroviario Murmansk – Bander-Abbas. Vladimir Putin ha annunciato un piano ambizioso per sviluppare una linea ferroviaria che collegherà il porto russo di Murmansk – una delle principali e strategiche città Russe dell’Artico – al porto iraniano di Bander-Abbas. Questo progetto, oltre a rafforzare i legami commerciali tra i due Paesi, crea un collegamento strategico che attraversa diversi territori, potenziando le infrastrutture di trasporto su vasta scala.

Riducendo la dipendenza dalle rotte marittime tradizionali, il corridoio commerciale offre un’alternativa terrestre più diretta, sicura e veloce per il trasporto di merci tra Russia e Iran.

Ciò può contribuire a mitigare i rischi associati a interruzioni del traffico marittimo o a problemi geopolitici nelle rotte marittime esistenti. Tuttavia, le tensioni nella regione del Caucaso, in particolare a seguito della guerra su Nagorno-Karabakh, potrebbero presentare sfide nella sua realizzazione.

Riduzione della dipendenza energetica

La costruzione del gasdotto Volkhov-Murmansk-Belokamenka è stata annunciata come una mossa significativa per ridurre la dipendenza russa da Gazprom e migliorare la sicurezza energetica del Paese. Questo progetto, capace di trasportare 40 miliardi di metri cubi di gas all’anno, sfida il monopolio di Gazprom nel settore. La Russia, tradizionalmente dipendente dal gigante del gas Gazprom, sta cercando di diversificare le sue fonti energetiche per ridurre la vulnerabilità economica associata a una singola fonte di approvvigionamento.

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Il Gasdotto Volkhov-Murmansk-Belokamenka rappresenta un passo significativo verso la creazione di una rete energetica più robusta e resiliente. La decisione di alimentare il gasdotto con l’energia in eccesso dalla centrale nucleare di Kola riflette la strategia di ridurre la dipendenza da fonti energetiche soggette a sanzioni internazionali.

Questo approccio cerca di garantire la stabilità nell’approvvigionamento energetico, nonostante le sfide e le restrizioni imposte dalle sanzioni. Tuttavia, il Gasdotto Volkhov-Murmansk-Belokamenka non è immune da sfide. Ritardi e aumenti di costo sono stati segnalati, con la previsione che la sua realizzazione sarà completata non prima del 2029, rendendo evidenti le complessità nella sua implementazione.

Potenziamento del porto di Arkhangelsk

Il governo russo ha approvato un piano per triplicare la capacità del Porto di Arkhangelsk – posizionata lungo la costa settentrionale del Mar Bianco – entro il 2035. Questo progetto prevede operazioni di dragaggio nel fiume Northern Dvina e miglioramenti nelle connessioni ferroviarie al porto marittimo. L’obiettivo è trasformare Arkhangelsk in un hub marittimo più efficiente e adatto a gestire una crescente quantità di merci. 

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Fonte: www.arcticcentre.org

La triplicazione della capacità portuale rappresenta il nucleo di questo progetto, mirando ad aumentare la quantità di merci che il Porto di Arkhangelsk può gestire in un determinato periodo. La crescita della capacità è cruciale per supportare l’aumento previsto del traffico merci e per far fronte alle esigenze di una crescente attività economica nella regione settentrionale della Russia. 

Il progetto prevede operazioni di dragaggio nel fiume Dvina per garantire una profondità sufficiente per le navi che accedono al porto. Questo è essenziale per consentire il transito sicuro e agevole delle navi, soprattutto di quelle di maggiori dimensioni e stazza. Tuttavia, il successo di questo piano dipenderà dalla gestione efficiente delle risorse e dal superamento delle sfide logistiche.

L’espansione infrastrutturale dell’Artico

Novaya Zemlya è un arcipelago situato nell’estremo settentrionale della Russia. Con il progetto di espansione del. suo nuovo terminal, il progetto mira a sfruttare la posizione strategica dell’Artico per facilitare le spedizioni di risorse e merci dalla regione. 

Il terminal sarà dedicato alla gestione di minerali e concentrati provenienti dalla miniera di Pavlovskoye. Questa focalizzazione sulle risorse minerarie artiche riflette la crescente importanza della regione come fonte di risorse naturali. La costruzione di un nuovo terminal nell’arcipelago militarizzato di Novaya Zemlya mira a potenziare le spedizioni di zinco e piombo.

Il documento del progetto specifica che la costruzione della nuova infrastruttura sarà coperta da fondi non di bilancio. Questo potrebbe indicare l’implicazione di investimenti provenienti da fonti diverse, come partenariati pubblico-privato o investimenti esterni. Questo progetto, che dovrebbe essere operativo entro il 2026, è parte integrante della strategia russa per sfruttare le risorse minerarie dell’Artico e migliorare le infrastrutture portuali nell’estremo Nord.

Il Progetto Arctic LNG 2

Il progetto Arctic LNG 2, avviato con la partenza della prima piattaforma galleggiante da Belokamenka verso Gydan, rappresenta un passo significativo nell’espansione dell’industria del gas naturale russa. 

Il progetto è situato a Belokamenka, vicino a Murmansk. Questa posizione strategica permette l’utilizzo delle risorse naturali della regione e la facilitazione del trasporto tramite la Northern Sea Route. Questa struttura da 640.000 tonnellate è parte integrante del progetto che prevede la costruzione di tre piattaforme simili con una capacità di produzione combinata di 19,8 milioni di tonnellate di LNG all’anno. 

Il fiume Dvina
Il fiume Dvina

l progetto coinvolge diversi partner internazionali. Novatek detiene il 60% del progetto, mentre Total possiede il 10%. La cinese CNPC, la CNOOC e un consorzio giapponese (Mitsui & Co e JOGMEC) detengono ciascuno il 10% del totale. Il progetto, con un investimento di circa 21,3 miliardi di dollari, è una risposta alle limitazioni delle esportazioni di gas attraverso gasdotti imposte dalle sanzioni internazionali.

In conclusione, i progetti infrastrutturali annunciati riflettono un impegno concreto per potenziare direttamente e indirettamente la Northern Sea Route e la cooperazione economica tra Russia e Cina. Tuttavia, le sfide finanziarie e geopolitiche rimangono, e la successiva gestione di questi progetti sarà cruciale per il loro successo a lungo termine.

Andrea Arena

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Andrea Arena
the authorAndrea Arena
Laureato in Amministrazione Finanza e Controllo presso la Facoltà di Economia di Genova, lavoro per una delle principali compagnie marittime di navi porta container cinese e mondiale Cosco Shipping Lines

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