La rubrica settimanale da Bruxelles che racconta le tre notizie principali degli ultimi giorni dal cuore dell’Unione Europea. Dalle parole del neoeletto Papa Leone XIV sul cambiamento climatico alle buone notizie sulle emissioni di metano in Europa e una roadmap per porre fine alla dipendenza energetica dalla Russia.
Papa Leone XIV allineato alle posizioni di Papa Francesco per l’ambiente
Lo scorso venerdì 9 maggio con gli occhi, fisici e virtuali, di miliardi di persone puntati addosso, Robert Francis Prevost è stato ufficialmente presentato a tutto il mondo come successore di Papa Francesco con il nome di Leone XIV. Natali statunitensi, affiliazione agustiniana e giovane età (69 anni), Papa Leone XIV guiderà la Chiesa cattolica in un contesto globale complesso sotto ogni punto di vista. Parlando ai fedeli dal balcone di San Pietro fresco di investitura, l’ex cardinale Prevost ha invocato una “pace disarmata e disarmante” per tutti e in ogni luogo.
Secondo il report stilato dal College of Cardinals (iniziativa di giornalisti e ricercatori che analizzano i profili dei potenziali candidati per permettere una scelta informata in sede di conclave), il nuovo Papa Leone XIV sarebbe allineato alle posizioni di Papa Francesco, su una delle maggiori crisi odierne: il cambiamento climatico.
Euronews ricorda che lo scorso novembre in un seminario sul tema tanto caro al suo predecessore e autore nel 2015 della celebre enciclica “Laudato sì – Sulla cura della casa comune”, l’allora cardinale Prevost si era espresso sulla necessità di una relazione reciproca, non tirannica, tra uomo e ambiente.
Un anno di svolta per le emissioni di metano in UE
Secondo il report annuale Global Methane Tracker 2025 dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), per la prima volta l’Unione Europea ha registrato una riduzione delle emissioni di metano derivanti dalle miniere di carbone: -8% nel 2024 rispetto all’anno precedente. Questo gas a effetto serra, cugino meno famoso della celeberrima CO2, è responsabile di circa un terzo dell’innalzamento delle temperature globali e il settore energetico è una delle sue principali fonti (35%).
Lo scorso anno l’UE ha approvato la prima legislazione a livello mondiale per ridurre le emissioni di metano delle miniere sotterranee, imponendo una serie di obblighi al settore dei combustibili fossili per limitare o vietare del tutto alcune pratiche particolarmente dannose e migliorare il monitoraggio delle perdite. Lungi dall’essere sufficiente, la riduzione registrata dall’IEA rimane un segnale positivo per la mitigazione del cambiamento climatico.

Verso una UE 100% indipendente dall’energia russa
La Commissione Europea ha preparato un piano d’azione per raggiungere la completa indipendenza dai combustibili fossili russi (petrolio e gas) e azzerare gradualmente le importazioni di energia nucleare dal Cremlino. Nonostante l’adozione del Piano RePowerEU nel 2022 e le varie sanzioni messe in campo dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, nel 2024 l’Unione Europea ha registrato nuovamente una crescita delle importazioni di gas dalla Russia.
La nuova Roadmap preparata dalla Commissione sarà seguita da una proposta legislativa il prossimo mese e gli Stati Membri avranno il compito di preparare dei piani nazionali che delineino il loro contributo entro fine anno. La Commissione ha evidenziato che le misure presentate garantiranno la sicurezza delle forniture europee mitigando gli impatti sui prezzi e i mercati energetici. La REPowerEU Roadmap dovrebbe inserirsi nel quadro più ampio di strumenti legislativi (Clean Industrial Deal e Affordable Energy Action Plan) che descrivono la rotta europea verso un sistema energetico auspicabilmente più verde oltre che più indipendente.

Annalisa Gozzi