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L’Artico come nuovo crocevia del mondo

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Pubblicato 2050: la Guerra dei Ghiacci, un libro che intreccia geopolitica, ricerca e prospettiva umana per raccontare il futuro del Grande Nord.

2050. La guerra dei ghiacci

Un tempo percepito come una frontiera remota, l’Artico è oggi uno dei principali baricentri della geopolitica globale. Dalle nuove rotte marittime alla corsa alle risorse, dalla competizione geopolitica alla cooperazione scientifica, la regione artica è sempre più al centro del mondo, non più ai suoi margini.

E l’eco dei ghiacci che si sciolgono, ormai, arriva anche alle nostre latitudini. L’Italia è sempre più impegnata sul fronte del Grande Nord, come dimostrato anche dalla recente Conferenza Nazionale tenutasi lo scorso 29 ottobre presso il Centro Alti Studi Difesa a Roma che ha riunito i più importanti attori istituzionali e delle imprese a confrontarsi sulla regione. Ma l’attenzione si misura anche con una sempre più cospicua produzione letteraria.

È appena stato pubblicato 2050. La guerra dei ghiacci di Giovanni Tonini e Cecilia Sandroni, con prefazione di Federico Prizzi, esplora le trasformazioni fisiche, politiche e simboliche che stanno ridefinendo la regione più estrema del pianeta.

Il volume, pubblicato da ItaliensPR, nasce da un progetto di ricerca e formazione internazionale che ha coinvolto giovani studiosi e giornalisti di diversi Paesi. In diciannove capitoli, gli autori affrontano temi che spaziano dall’amplificazione artica alla crisi climatica, dalle nuove rotte marittime alle dispute territoriali, fino alla crescente militarizzazione del Nord. L’obiettivo è restituire un quadro complesso ma accessibile dell’Artico come spazio di cooperazione e di conflitto, di vulnerabilità ambientale e di innovazione.

Una visione italiana e globale

Ampio spazio è dedicato alle popolazioni indigene e al ruolo delle nuove tecnologie, con una riflessione sul valore culturale e umano della conoscenza in un contesto dominato da interessi economici e rivalità strategiche. L’approccio multidisciplinare di Tonini e Sandroni combina analisi scientifica e sensibilità narrativa, rendendo il testo un punto di riferimento per chi intende comprendere come i cambiamenti artici influenzino il resto del mondo.

Un’attenzione particolare è riservata all’Italia, alla strategia nazionale per l’Artico e alle prospettive mediterranee legate alle rotte polari. La quarta di copertina, con una fotografia di Nanni Acquarone e Salvatore Magri, omaggia la Best Explorer, prima imbarcazione italiana ad aver completato il Passaggio a Nord-Ovest – simbolo di un legame tra esplorazione, conoscenza e presenza italiana nei mari artici.

Più che un saggio accademico, 2050. La guerra dei ghiacci è un’analisi aperta, che invita a riflettere sull’impatto globale delle trasformazioni in corso nel Grande Nord. L’Artico, osservano gli autori, è diventato un laboratorio del futuro: un luogo dove si intrecciano ambiente, economia e sicurezza, e dove le decisioni prese oggi determineranno gli equilibri del mondo di domani.

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