Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea ha presentato a Italia Chiama Artico due strumenti innovativi per il monitoraggio ambientale, AURORAE e INFRA: “Proteggere l’Artico significa salvaguardare l’equilibrio climatico globale”.
Il JRC a Italia Chiama Artico 2025
L’Artico è una delle regioni del pianeta più sensibile ai cambiamenti climatici, con un impatto che si riflette a livello globale. Per questo motivo, il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea ha sviluppato nuovi strumenti tecnologici avanzati per migliorare il monitoraggio ambientale in questa area cruciale.
Durante la sessione pomeridiana di Italia Chiama Artico 2025, la ricercatrice della Commissione Europea, Ilaria Crotti, ha presentato il progetto di ricerca per l’osservazione Artica che ha portato alla luce il problema del PM10 anche a queste latitudini.

Il progetto ha dato vita a due tool aperti a tutti, con lo scopo di monitorare l’ambiente Artico anche a livello atmosferico: AURORAE e INFRA.
AURORAE: il futuro del monitoraggio ambientale
Il primo strumento sviluppato si chiama AURORAE sigla derivante dal titolo stesso del progetto: Air qUality foRecast fOR Arctic communitiEs (tradotto “previsioni sulla qualità dell’aria per le comunità artiche”).
Si tratta di una piattaforma digitale innovativa che integra dati satellitari e modelli climatici per analizzare in modo più preciso l’evoluzione dell’ecosistema artico, facilitando così decisioni più rapide e mirate per la sua protezione. Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale e del Deep Machine Learning la percentuale di errore dei modelli viene ridotta, rendendoli ancora più affidabili ed integrabili con altri dati.
La piattaforma permette di analizzare parametri come la concentrazione di gas serra, la temperatura superficiale, lo spessore del ghiaccio e l’estensione delle superfici ghiacciate quasi in tempo reale grazie ad un’interfaccia intuitiva e strumenti di visualizzazione avanzati. Le comunità artiche, i ricercatori e i decisori politici possono così facilmente individuare cambiamenti critici e intervenire tempestivamente per la tutela dell’ambiente.
I dati possono essere esplorati tramite una mappa interattiva direttamente online oppure essere categorizzati e scaricati.

Come sottolineato dai ricercatori del JRC, “migliorare la raccolta dei dati nell’Artico non significa solo proteggere una regione remota, ma salvaguardare l’equilibrio climatico globale.” La sfida che ora si prospetta per AURORAE è quella di coinvolgere le comunità locali e ascoltare i loro primi feedback.
INFRA: mappare gli incendi per un pronto intervento
Il secondo tool si chiama INFRA ed è stato sviluppato insieme al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) con lo scopo di colmare le lacune nei dati e nelle informazioni sugli incendi boschivi in Artico e permettere quindi alle comunità locali di agire in modo personalizzato e non generico.
INFRA usa un software GIS (Sistema di Informazione Geografica) e coniuga dati geospaziali con un sistema di allerta tramite messaggistica in conformità con lo standard internazionale CAP (Common Alerting Protocol) creato per le allerte pubbliche emergenziali.
INFRA permette quindi agli operatori locali di analizzare ed aggregare facilmente molteplici dati relativi agli incendi boschivi, a coglierne il rischio a livello locale e ad agire rapidamente allertando la popolazione e intervenendo il prima possibile.

Il tool è disponibile per tutti ed accessibile anche ai meno esperti per analisi dettagliate grazie ai vari livelli attivabili.
Camilla Bertoglio