La rubrica settimanale da Bruxelles che raccoglie gli appuntamenti da segnare in agenda e offre uno spunto di riflessione per la settimana.
Appuntamenti da tenere d’occhio:
- 26 maggio: Il Consiglio Agricoltura e Pesca si riunisce a Bruxelles. I Ministri degli stati membri discuteranno della Comunicazione della Commissione Europea su una nuova Visione per l’agricoltura e il cibo pubblicata il 19 febbraio. Attesa la partecipazione del ministro ucraino Vitaliy Koval in occasione di un dibattito sullo stato dei mercati dei prodotti agricoli e materie prime impattati dalla guerra di aggressione russa e dai nuovi dazi statunitensi.
- 27 maggio: Riunione dei Ministri UE per gli Affari Europei a Bruxelles. I Ministri saranno chiamati ad adottare una posizione generale in merito alla semplificazione del regolamento europeo sul Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) prevista dal tanto discusso “Pacchetto Omnibus I”.
- 27-28 maggio: Politica, settore privato, ricerca e innovazione si incontrano nella città polacca di Gdańsk per gli EU Space Days. L’evento metterà in luce l’importanza delle diverse componenti del Programma Spaziale UE, le innovazioni tecnologiche nei settori interessati (con grande focus sulla difesa) e le nuove frontiere della ricerca. Sarà possibile seguire l’evento in livestream.
Parliamo di numeri: 213 giorni
Immaginate di avere precisamente la quantità di popcorn sufficiente per poter sgranocchiare con calma per tutta la durata del film che vi apprestate a guardare. Ora immaginate di aver finito tutti i popcorn quando manca ancora più della metà del film. Cosa fareste?
Ecco, lo scorso 6 maggio l’Italia ha raggiunto il suo Overshoot day per il 2025. Questo significa che in meno di metà anno abbiamo consumato tutte le risorse naturali rinnovabili (popcorn) che ci spetterebbero fino al 31 dicembre (fine del film), data a cui mancano ancora 213 giorni.
L’Overshoot Day è un indicatore elaborato dal Global footprint network a livello globale e nazionale mettendo a confronto l’impronta ecologica dei paesi (la quantità di aree produttive di cui hanno bisogno per estrarre risorse e assorbire i rifiuti generati) e la biocapacità del pianeta (la produttività di risorse ecologiche).

Cosa succede ora? Succede che continueremo a vivere come prima, consumando risorse e producendo rifiuti, ma esercitando sul Pianeta una pressione superiore a quella che è in grado di sostenere, creando quindi un debito ecologico. Insomma, abbiamo mangiato i popcorn troppo più velocemente di quanto la Terra possa produrne. Non siamo stati i primi. Il Qatar è già in debito dal 6 febbraio, gli Stati Uniti dal 13 marzo e la vicina Francia dal 19 aprile. Eppure, non essere i peggiori di una classifica al negativo non si può considerare una vittoria.
Annalisa Gozzi