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Scienza e geopolitica dominano la scena all’Arctic Circle Assembly

Si chiude domani, domenica 17 Ottobre, l’ultima edizione dell’assemblea dell’Arctic Circle, il momento internazionale più importante come incontro tra le nazioni sull’Artico.

Scienza e preoccupazioni per l’Artico politico

Dialoghi aperti sui cambiamenti geopolitici e nuove entusiasmanti scoperte scientifiche. L’ultima giornata dell’Arctic Circle Assembly vede protagonista l’innovativa spedizione scientifica MOSAiC, mentre il vertice di Ginevra tra i presidenti Biden e Putin è al centro della scena. Il forum è andato in scena, come sempre, presso il centro Harpa di Reykjavík.

Le questioni artiche sono state discusse a lungo dai due leader nello scorso vertice di giugno, e la comunità artica si riunisce ora per misurare l’intera gamma di cambiamenti nella regione. Se l’ultima estate ha portato con sé nuove preoccupanti scene di incendi in tutto l’arco polare – insieme ai consueti record negativi in ambito climatico – le novità sono molte.

Ólafur Ragnar Grímsson, Presidente dell’Arctic Circle ed ex Presidente islandese – insieme a Hide Sakaguchi, Presidente della Sasakawa Peace Foundation – ha intanto annunciato il prossimo Forum del Circolo Polare Artico a Tokyo, all’inizio del 2022.

Questioni di sicurezza

La sicurezza regionale è uno degli aspetti che sicuramente caratterizza quest’ultimo periodo. Nonostante da molti anni la cooperazione sia stata alla base dei confronti fra gli Stati, molti fattori fanno propendere le previsioni verso possibili instabilità.

Con una Groenlandia che cerca maggiore spazio di manovra autonoma anche in politica estera, una Russia sempre più presente sulla scena, e con Washington che sta varando nuove politiche in ottica artica in tutti i settore, sono diversi i punti da analizzare più nel dettaglio.

La possibilità di crescita delle rotte commerciali settentrionali – spinte quest’anno a livello globale anche dall’incidente della Evergreen nel Canale di Suez – sono state oggetto di discussione e dibattito, soprattutto in termini di investimenti portuali e infrastrutturali.

I punti di contatto

Sono molti, tuttavia, anche i punti di contatto fra le parti. Cultura e condivisione di intenti, ma specialmente l’intenzione decisa di cooperare per la salvaguardia ambientale e climatica. Su questi temi tutti gli Stati artici e anche le nazioni più distanti ma coinvolte, non hanno alcun dubbio sul lavoro da svolgere insieme.

L’Arctic Circle è la più grande rete di dialogo e cooperazione internazionale sul futuro dell’Artico. Una piattaforma aperta e democratica partecipata da governi, organizzazioni, aziende, università, gruppi di riflessione, associazioni ambientaliste, comunità indigene, cittadini interessati e altri. È senza scopo di lucro e apartitica.

Leonardo Parigi

Osservatorio Artico © Tutti i diritti riservati

Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

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