La rubrica settimanale da Bruxelles che racconta le notizie principali su clima e ambiente dal cuore dell’Unione Europea. In questa ennesima estate di temperature record e incendi, ci sono anche delle notizie positive per la transizione ecologica in UE e non solo.
Al via la consutazione per il Circular Economy Act
La Commissione Europea ha avviato la consultazione e lancicato l’invito a inviare contributi per l’elaborazione di un nuovo regolamento sull’economia circolare atteso per l’anno prossimo. ll Circular Economy Act si propone di accelerare la transizione dell’Unione Europea verso un’economia più circolare attraverso la creazione di un Mercato Unico per le materie prime secondarie, una maggiore offerta di materiali riciclati di alta qualità e incentivi alla domanda di tali materiali nell’UE.
Il nuovo regolamento contribuirà a raddopiare il tasso di circolarità dell’UE, supportando simultaneamente gli obiettivi di competitività e resilienza, industriale ed economica, stabiliti dalla Commissione Von der Leyen 2.0 attraverso gli strumenti del Competitiveness Compass e del Clean Industrial Deal.
Tutti i cittadini, le autorità pubbliche e i portatori di interessi all’interno e all’esterno dell’UE possono partecipare alla consultazione entro il 6 novembre. L’adozione del regolamento è prevista per il quarto trimestre del 2026.

Investimento UE di €3.66 miliardi in energia pulita
La Commissione Europea e la Banca Europea di Investimento hanno annunciato un’erogazione record di €3.66 miliardi dal Modernisation Fund a supporto di 34 progetti energetici in nove Stati Membri. I 34 progetti finanziati contribuirano alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, alla modernizzazione delle reti energetiche e all’efficienza energetica.
Il Modernisation Fund è alimentato dai proventi delle aste nell’ambito del sistema di ETS dell’UE per la riduzione delle emissioni e sostiene 13 Stati Membri a basso reddito nella transizione verso la neutralità climatica. Con questa decisione, il totale di finanziamenti erogati dal Fondo da gennaio 2021 ha raggiunto €19.1 miliardi.

Pronunciamenti storici del Tribunale dell’Aia e della Corte di Cassazione italiana
A fine luglio la Corte internazionale di Giustizia (CIG), principale organo giudiziario delle Nazioni Unite con sede all’Aia, ha rilasciato il molto atteso parere consultivo sugli obblighi degli Stati in materia di cambiamenti climatici e sulle conseguenze giuridiche del mancato rispetto di tali obblighi. La posizione del Tribunale dell’Aia è chiara: gli stati hanno l’obbligo di agire per evitare danni climatici prevedibili e qualora vengano meno a tali obblighi sono da considerare responsabil legalmente a livello internazionale.
Pochi giorni prima, il 21 luglio, un’altra sentenza storica sul merito dei danni derivanti dai cambiamenti climatici era stata pronunciata dalle Corte di Cassazione italiana. La sentenza riguarda il contenzioso civile presentato nel maggio 2023 dalle ONG Greenpeace Italia e ReCommon insieme a 12 cittadini e cittadine italiane contro ENI, Cassa Depositi e Prestiti e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’attesa sentenza ha stabilito che i giudici italiano possono pronunciarsi sui danni derivanti dal cambiamento climatico anche in termini di responsabilità delle aziende fossili.

Annalisa Gozzi