Al Centro Alti Studi della Difesa un’esperienza di formazione interforze che, attraverso un wargame, avvicina gli allievi alla complessità strategica dell’Artico e alle dinamiche geopolitiche del mondo reale.
La formazione interforze guarda a Nord
Con la presentazione dello scorso 3 dicembre al II Forum Nazionale sulla Formazione Interforze, una giornata organizzata dal Sottosegretario di Stato alla Difesa Isabella Rauti per promuovere una piattaforma di confronto e formazione per le quattro Forze Armate italiane, si è conclusa l’esperienza di wargaming organizzata dal Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) di Roma, che ha coinvolto più di 50 allievi di tre accademie militari, quattro scuole sottufficiali e i quattro licei militari.
Abbiamo intervistato il prof. Andrea Bernardi, coordinatore del Laboratorio Wargaming della Difesa, per avere un feedback su questa esperienza. “È stato un successo straordinario, una delle esperienze più gratificanti che abbiamo mai provato come CASD, e siamo abituati a gestire wargame su questa linea molto più grandi e con persone più formate” – ha commentato Bernardi – “Invece i ragazzi ci hanno molto sorpreso, si sono immedesimati nell’azione, hanno studiato il regolamento così a fondo che hanno trovato delle falle, o suggerito come migliorarlo, feedback che abbiamo implementato il giorno stesso dell’esercitazione. Hanno dimostrato un’acutezza e una capacità di immedesimazione notevole”.
A Torino, dove si è svolto questo forum interforze, erano anche presenti undici dei partecipanti al wargame, che hanno potuto presentare alla platea la propria prospettiva sull’esperienza appena vissuta. Alcuni di loro hanno spiegato il processo che hanno seguito per immedesimarsi nei Paesi che erano stati loro assegnati, non solo studiando il materiale fornito ma andando a studiare il percorso politico e diplomatico degli stessi, per svilupparne una conoscenza intrinseca che permettesse loro di effettuare azioni più coerenti possibili con gli approcci dei propri stati di competenza.
Altri hanno espresso le difficoltà iniziali che hanno riscontrato nell’interfacciarsi con le effettive dinamiche del gioco, e di come sono riusciti poi a superarle nei turni successivi. Tutti i presenti hanno infine sottolineato l’importanza del lavorare di squadra, che dimostra la buona riuscita di questa metodologia di apprendimento pratico in un’ottica di collaborazione interforze.
Parola agli allievi
“Ammettiamo che nelle prime fasi della sessione di gioco siamo partiti con un approccio sostanzialmente individualista e ognuno era influenzato dalla propria formazione e dal proprio modo di analizzare i fattori di rischio e le opportunità” – ha commentato per esempio l’Allievo Caposcelto Davide Pegoli della Scuola Militare Teulié. “Il punto di forza del Wargaming però è stato sicuramente quello di spingerci oltre questa visione limitata sin dalle prime fasi accendendo il dibattito in termini di pragmatismo. Questa sicuramente è stata una lezione che ci ha insegnato che collaborare in modo concreto porta certe volte a un risultato oltre che con le capacità militari. È stato anche cruciale il confronto interforze in quanto la contaminazione delle competenze e delle prospettive ci ha aiutato a strutturare azioni che da soli non avremmo mai considerato”.

La presentazione conclusiva al Forum ha chiuso un percorso che ha visto coinvolgere gli allievi in una serie di appuntamenti preparatori alle due sessioni di gioco, svoltesi il 13 e 14 novembre presso la sede del CASD a Roma e in contemporanea da remoto, con il restante dei partecipanti collegati a distanza. Letture, seminari e conferenze completavano il programma di avvicinamento all’esercitazione, con la presenza di esperti sul tema – incluso il nostro Marco Volpe.
Artico, nuovo baricentro
“La conferenza e due seminari a cui abbiamo partecipato e grazie al materiale didattico che c’è stato fornito dal CASD ci ha dato modo di poter approfondire quello che è l’Artico, non più un semplice deserto di ghiacci, bensì è diventato un vero e proprio baricentro di ambizioni internazionali”, ha commentato l’Allievo Caposcelto Maria Regina Greco, della Scuola Militare Nunziatella. “In primo luogo abbiamo potuto comprendere con maggiore chiarezza come l’Artico sia importante dal momento che le superfici dei ghiacci e dei ghiacciai siano venute meno e dunque in termini pratici ciò si sia tradotto in risorse nuove e rotte marittime nuove. In secondo luogo, ci ha colpito il ruolo centrale della Northern Sea Route che ha attribuito alla Russia un ruolo cruciale nei traffici tra Europa e Asia”.
“Fronte Artico” verrà ora reso più complesso e sofisticato, conclude Bernardi, per poter essere potenzialmente utilizzato in altre sedi, al di fuori della natura prettamente didattica di questa esercitazione.
Giulia Prior