Prospettiva Bruxelles

Prospettiva Bruxelles, gli appuntamenti della settimana

La rubrica settimanale da Bruxelles che raccoglie gli appuntamenti da segnare in agenda e offre uno spunto di riflessione per la settimana. 

Appuntamenti da tenere d’occhio:

  • 7-10 luglio: Sessione plenaria del Parlamento Europeo. I dibattiti chiave del mercoledì riguarderanno la chiusura dell’incontro del Consiglio Europeo del 26 giugno e le aspettative del Parlamento per la definizione del prossimo budget UE a lungo termine (Multiannnual Financial Framework) in attesa di una proposta da parte della Commissione. Diversi i punti all’ordine del giorno che riguardano la politica ambientale e climatica dell’Unione. Tra questi, martedì pomeriggio si dibatterà sulla revisione della Legge Europea sul Clima e mercoledì pomeriggio si voterà una mozione per una risoluzione riguardo al Regolamento europeo sulla deforestazione.
  • 15 luglio: Udienza pubblica tenuta dal Comitato per gli Affari Esteri (AFET) del Parlamento Europeo a Bruxelles sul conflitto israelo-palestinese. L’udienza affronterà dal punto di vista politico e legale le implicazioni delle decisioni della Corte Internazionale di Giustizia e della Corte Penale Internazionale sul ruolo dell’UE nel promuovere una soluzione pacifica per il conflitto in corso in Medio Oriente.
  • 16-17 luglio: Sessione plenaria del Comitato Sociale ed Economico dell’Unione Europea. Secondo l’agenda provvisionale, nel corso della prima giornata, la ministra danese agli Affari Esteri, Marie Bjerre, presenterà le priorità della presidenza danese del Consiglio Europeo per i prossimi sei mesi. Giovedì 17 si attendono gli interventi di Anthony Agotha, Inviato Speciale per il Clima e la Diplomazia Ambientale, e Jeffrey Sachs, economista e analista politico in cattedra alla Columbia University, sul tema “Clima e Pace” La sessione sarà accessibile in webstreaming.

Parliamo di numeri: 48 milioni

Secondo i dati Eurostat, il 10.6% della popolazione in Unione Europea, 48 milioni di persone, non ha potuto riscaldare adeguatamente la propria casa nel 2023. Mentre l’Europa è stretta in una morsa di caldo estremo, parlare di riscaldamento può sembrare fuori stagione eppure c’è, eccome, un fil rouge tra quel dato Eurostat e il fatto che il mese appena trascorso sarà, con ogni probabilità, battezzato il giugno più caldo mai registrato.   

Il fil rouge è la povertà energetica, la condizione in cui un nucleo famigliare non ha i mezzi per accedere all’energia necessaria a soddisfare i propri bisogni essenziali, quali riscaldare e raffreddare gli spazi in cui abita. La povertà energetica è una condizione sfaccettata su cui incidono non solo il reddito disponibile, ma anche l’efficienza energetica dello stock immobiliare e naturalmente l’esacerbarsi delle spese energetiche in condizioni di temperature estreme (basti pensare che secondo il think tank energetico Ember, durante i giorni più torridi di giugno, i picchi della domanda hanno portato i prezzi dell’elettricità oltre i 400€/MWh). 

A intersecare la dimensione della povertà energetica è anche l’eterno divario tra città e campagna. Un nuovo report Joint Research Centre della Commissione Europea sulla situazione delle zone rurali dell’UE (caratterizzate da redditi medi più basso rispetto alle aree urbane) ha evidenziato rischi più elevati di povertà energetica in queste aree, che tuttavia, presentano anche maggiori opportunità per l’efficientamento degli edifici e l’installazione di rinnovabili.  

Se, in maniera squisitamente democratica, il troppo caldo/freddo è troppo caldo/freddo per tutti, prendere in considerazione la dimensione della povertà energetica permette di riconoscere esperienze drasticamente diverse delle stesse temperature, in cui il reddito è un fattore determinante. Alleviare la povertà energetica è dunque un tassello fondamentale per delle politiche giuste oltre che efficaci. 

Annalisa Gozzi

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Annalisa Gozzi

Sono una studentessa del Master in Environmental Policy all’Università Sciences Po di Parigi. Sono appassionata di comunicazione e cerco di rendere il tema del cambiamento climatico accessibile nella sua complessità.

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Annalisa Gozzi

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