Beijibao 北极报

Antartico, un modello di cooperazione scientifica colmo di sfide: il caso coreano

Intervista a Mr. Sunhwi Kim, Senior Administrative Associate presso l’Ufficio Operazioni delle Stazioni del Korea Polar Research Institute (KOPRI).

Il caso coreano

L’anno scorso ho avuto il privilegio di visitare il Korea Polar Research Institute (KOPRI) ad Incheon, in Corea del Sud, per un paio di mesi. Pur non essendo un Paese artico, né tanto meno vicino al continente antartico, la Corea del Sud dedica molta attenzione alle regioni polari.

Nel 1986 è membro firmatario del Trattato Antartico, nel 1989 avviene il passaggio allo stato consultivo e nel 2013 diventa membro osservatore del Consiglio Artico. Come altri Paesi asiatici, la Corea del Sud è desiderosa di migliorare la propria posizione nella governance artica, ed esplorare e beneficiare delle potenziali opportunità che l’apertura delle rotte artiche potrebbe generare per il commercio navale, settore economico trainante della sua economia.

Fonte: www.facebook.com/KOPRI.re.kr/

Ma non solo interessi economici. Per la Corea del Sud, un maggior engagement nelle regioni polari rappresenta un passaggio chiave per il monitoraggio dei cambiamenti climatici e dello stato della biosfera. Motivo per il quale la ricerca scientifica occupa uno dei punti centrali della sua strategia polare. Mentre in Artico la governance multilivello è normata da una costellazione di trattati internazionali, accordi bilaterali e multilaterali, il Trattato Antartico è stato negoziato una decade dopo la fine della Seconda Guerra mondiale per la creazione di un framework per la ricerca scientifica e la cooperazione internazionale.

Il passo del tempo

Fu testimonianza dello sforzo della due grandi potenze opposte al tempo, gli Stati Uniti e l’URSS, di creare un campo di ricerca congiunto e demilitarizzato. Il Trattato è unico nel suo genere in quanto è stato firmato durante una feroce competizione tra le due potenze mondiali.

Le discussioni sono iniziate subito dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. L’Anno Geofisico Internazionale (AGI) pianificato per il 1957-1958 ha ispirato la cooperazione internazionale che ha permesso agli Stati Uniti e all’Unione Sovietica di guidare l’istituzione del Trattato Antartico come primo accordo sulle armi nucleari, nonostante l’incapacità di negoziare su qualsiasi altro problema. L’AGI ha fornito la base di fiducia tra gli Stati che ha facilitato la firma del Trattato nel 1959 con il principale criterio per lo status di parte consultiva formulato in termini di sforzi scientifici.

Fonte: www.facebook.com/KOPRI.re.kr/

Durante il mio periodo di visita al KOPRI sono rimasto stupito dalla vasta gamma di campi di ricerca in cui l’istituto stesso è coinvolto attraverso le attività svolte nelle sue due stazioni di ricerca antartiche: la stazione Jang Bogo e la stazione King Sejong.

Jang Bogo

La stazione Jang Bogo è situata nella Baia di Terra Nova. Prende il nome dall’ammiraglio Jang Bogo, un comandante navale coreano del IX secolo. Inaugurata nel 2014, è una delle poche stazioni antartiche che operano ininterrottamente durante tutto l’anno. L’attività di ricerca scientifica che viene condotta nella stazione riguarda diverse aree, tra cui glaciologia, biologia marina e meteorologia.

La stazione Mario Zucchelli. Fonte: www.pnra.aq

La stazione si trova vicino la stazione di ricerca italiana Mario Zucchelli, costruita nel 2010. E proprio questa ubicazione permette agli scienziati un accesso privilegiato a diverse aree di ricerca, consentendo loro di studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sull’ecosistema antartico. Non ultima, anche la possibilità di condurre ricerca nell’Area Protetta Speciale Antartica 178 creata nel 2021 e gestita multilateralmente da Cina, Italia e Corea del Sud

La stazione King Sejong invece prende il nome dal Re Sejong il Grande, un sovrano della dinastia Joseon della Corea del XV secolo noto per il suo patrocinio delle scienze e della cultura. La stazione King Sejong inaugurata nel 1988 si trova sull’Isola di King George. La peculiarità di questa stazione risiede nella possibilità per gli scienziati di studiare ed esplorare gli ecosistemi marini e terrestri unici dell’Antartide meridionale. 

La ricerca scientifica al Polo Sud

Come già accennato, l’Antartide è una regione completamente dedita alla ricerca scientifica. Al Trattato Antartico, entrato in vigore nel 1959, nel corso degli anni sono stati aggiunti protocolli adottati per affrontare sfide globali e condivise. Per esempio, la Convenzione per la Conservazione delle Risorse Marine Antartiche è stata adottata nel 1982; il Protocollo sulla Protezione Ambientale al Trattato Antartico è stato firmato il 4 ottobre 1991 ed è entrato in vigore il 14 gennaio 1998.

Ma per dare uno sguardo più da vicino agli effetti tangibili di questo Trattato, ci siamo posti delle domande. Come si conduce la ricerca scientifica sul campo? Quali sono le sfide nel lavorare in un ambiente così ostile?

E quanto è importante cooperare con partner internazionali non solo per la condivisione di dati scientifici ma anche in termini di logistica e supporto? Mr. Sunhwi Kim, Senior Administrative Associate presso l’Ufficio Operazioni delle Stazioni del Korea Polar Research Institute mi ha aiutato a rispondere a queste domande. 

L’intervista a Sunhwi Kim

Antarctic research is mainly about international cooperation. Can you tell us what is your opinion about cooperation with other states related to scientific research and logistics? What about the cooperation that KOPRI has with its Italian counterparts?  
Sunhwi Kim

Scientific research in Antarctica cannot be done all by yourself due to its nature. All nations are seeking some help and are willing to give it back to others. Thus, logistics cooperation in Antarctica is always a two-way street. KOPRI and ENEA are good neighbors in Terra Nova Bay. Mario Zucchelli Station (Italy) is located only 8km away from Jang Bogo Station (Korea). Most of the air freights are done by C-130 by the Italian Air Force and most of the ocean freights are done by IBRV* Araon. Both of them scratch each other’s back when there is a need.

 * Ice-breaking research vessel

How did KOPRI cope during the Covid-19 pandemic? Has KOPRI managed to keep doing research at the stations? What kind of difficulties have you experienced?

KOPRI dealt with COVID-19 relatively well compared to other nations. Yes, the size of scientific research has gotten smaller in COVID-19 seasons. But it was continuously done by the effort of KOPRI. For successful Antarctic activities, KOPRI operated its own isolation and quarantine facility for 15 days before the Austral summer season and dispatched scientists and overwintering teams by IBRV Araon with a mobile COVID-19 inspection facility on board. As a result, KOPRI has zero positive cases during the 2020-21 and 2021-22 seasons.

Il personale della base King Sejong. Fonte: www.facebook.com/KOPRI.re.kr/

In your opinion, is having two Antarctic research stations that are yearly-round managed the strength of the Korean Antarctic strategy? Can you tell us what are the strengths, and if there are, drawbacks of having yearly-round managed stations concerning your work?

In light of the massive expenses and efforts of operating Antarctic stations, having the 2 year-round research stations can show our passion and devotion to Antarctic research. The biggest advantage of having year-round stations is the acquisition of continuous research data. Collecting continuous data and making the best out of it. This is the most important purpose of it.

Arranging logistics in Antarctic research stations is a huge responsibility as many scientists depend on the equipment and resources you manage. What is the most complicated part of your job or anything you would like to share?

Being a manager in the logistics part is a huge burden because dispatching personnel and transporting freights are essential for every mission. There is no way things go perfectly well according to your plan, there will be always unforeseen obstacles. For example, we were once planning to unload construction materials on sea ice near Jang Bogo Station as usual. However, there were sudden katabatic winds, and all the sea ice was broken and floated away first time in 10 years. I can say dealing with these unexpected issues is the most complicated part of this job. You have to be very flexible and open to ideas to solve these.

Fonte: www.facebook.com/KOPRI.re.kr/

You have been once to Jang Bogo Station. Can you tell us something about the atmosphere at the research station? 

Demand for visiting Antarctic research stations is way higher than the supply. Every year researchers go through a bloodless war to earn this opportunity, so visiting the Antarctic research station is not a given. Researchers are eager to make progress during their stay. Due to its harsh and fickle environment, they cannot waste a single second. I was very much inspired by their passions and hard work during my stay in 2021.

Marco Volpe

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Marco Volpe

La lingua e la cultura cinese sono stati il mio punto di partenza negli anni della laurea triennale e magistrale a Roma. La passione per l'Artico l'ho maturata di pari passo con la crescita dell'importanza geopolitica della regione. Gli studi tra la University of Leeds e la Sioi di Roma mi hanno permesso di approfondirne la conoscenza e di svilupparne le tematiche. E penso che sia un dovere diffondere maggiore consapevolezza sulla rilevanza che l'Artico gioca oggi e nel prossimo futuro.

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