Una due giorni intensiva a Quebec City per il convegno “Sentinel North”, a cui ha partecipato la nostra inviata Elena Mazzi.
Il 15 e 16 novembre si è svolto a Quebec city Sentinel North, un incontro scientifico nazionale organizzato da l’Università Laval del Quebec. L’intento dell’iniziativa è quello di promuovere la ricerca, lo sviluppo di nuove tecnologie e la formazione di una nuova generazione di ricercatori interdisciplinari, volti al miglioramento della comprensione dell’ambiente artico e del suo impatto sull’uomo e sulla sua salute.
L’incontro si è aperto con una plenaria intitolata “Converging for the North”, articolata attraverso tematiche che spaziano dalle tecnologie all’analisi sanitaria degli ambienti artici del Nord del Canada. Qui, organizzazioni pubbliche, istituzioni, ricercatori e scienziati si confrontano sull’approvvigionamento idrico a Nunavik, sull’intreccio tra conoscenza indigena e genomica, al fine di migliorare la sicurezza alimentare e la gestione della pesca per la nazione Cree di Mistissini, e sull’ecosistema marino della Baia di Hudson, in relazione all’alimentazione delle comunità Inuit locali.
L’incontro è stato anche l’occasione per analizzare l’avanzamento dello scioglimento del permafrost e dei conseguenti possibili pericoli naturali che ne derivano. Diversi biologi analizzano la presenza di virus in aumento, e studiano le concentrazioni di metilmercurio in diverse aree che spaziano dallo Yukon a Dog Island all’area di Nunavik.
La seconda giornata si è concentrata su temi relativi al benessere e all’abitare l’estremo Nord del mondo. La presentazione degli studi specifici sulla luce negli spazi interni, e sui problemi strutturali delle architetture affette da muffe, possono sembrare temi avulsi dal contesto.
Ma sono in realtà la base di una creazione organica di fino ad arrivare alla necessità della creazione di una carta per la giustizia, in collaborazione con popolazioni indigene nell’area di Nunavik, al fine di chiedere un sistema migliore di alloggi adatti alle estreme condizioni climatiche.
In parallelo, si analizzano i rapidi cambiamenti dei ghiacciai, sia nell’Artico sia in Antartide, ponendo nuovamente l’attenzione sul rapido sviluppo di virus, presentando nuove metodologie scientifiche di analisi e monitoraggio della rapidità di questi cambiamenti. Temi che non possono essere non messi in relazione all’inquinamento nella regione, dibattito in cui sono state analizzati i dati sui microorganismi presenti nelle aree di Nunavut, ma anche di gusci di cozze nel mare del Nord.
Elena Mazzi
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