Scozia

La partita di poker di Edimburgo

Una strategia di lunga portata, che prevedeva un deciso cambio di rotta, oggi bloccata dalla politica interna e dalla caduta di Nicola Sturgeon.

La lunga notte dell’indipendenza

«La Scozia condivide con i Paesi scandinavi usi, costumi e anche la lingua del Nord. Siamo e ci sentiamo un Paese artico a tutti gli effetti». Erano state queste le parole di Alasdair Allan, Ministro per lo Sviluppo Economico di Edimburgo, al Forum dell’Arctic Circle a Tórshavn, nelle Isole FarØer nel maggio 2018.

Le facce imbarazzate dei presenti tradivano un certo stupore, ma i rappresentanti del governo di Nicola Sturgeon avevano le idee chiare. L’avvicinamento del Brexit spingeva la Scozia verso una strada impensabile. Cina, Corea, Singapore. Solo solo alcuni dei Paesi non-artici che nonostante la geografia puntano forte sull’evoluzione dell’area.

Fonte: www.arcticportal.org

Tra i pretendenti a entrare nel privatissimo club polare, anche la Scozia. Dopo aver ospitato un summit specifico nel novembre 2017, i ministri scozzesi avevano deciso di investire ancora di più nel soft power. A Tórshavn, infatti, erano presenti molti fra delegati, politici e studiosi scozzesi, tutti pronti a promuovere un’unità d’intenti che esprimeva tutte le preoccupazioni per il prosieguo delle trattative sul Brexit.

Post Brexit

«Siamo determinati a giudicare il mondo verso nuovi livelli di innovazione e come esempio ambientale, e ci candidiamo a essere sempre più integrati nel discorso artico», diceva Allan.

«Non è una semplice questione economica, ma parliamo anche di sostenibilità, supporto e occupazione delle giovani generazioni, preservazione delle culture locali e molto altro. La nostra strategia è anche quella di diventare più rilevanti nell’area. Il 62% delle persone in Scozia hanno votato per restare allinterno dellUnione Europea, ma stiamo affrontando la Brexit e dobbiamo guardare a nuove opportunità dell’area».

Molto però è cambiato. Non soltanto per la delicata situazione internazionale, ma ancora di più per cause interne.

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Leonardo Parigi

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Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

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