Affari Militari

Svezia e Finlandia aprono le proprie basi agli Stati Uniti

Nuovo accordo in materia di difesa per Stoccolma e Helsinki con Washington. Mosca reagisce minacciando la Finlandia.

I Marines in Lapponia

Il 18 dicembre è stato firmato un accordo di cooperazione in materia di difesa a Washington, che prevede un forte incremento in termini di dispiegamento di truppe statunitensi in Scandinavia.

L’accordo, che riguarda il dispiegamento di truppe USA sul territorio finlandese, regola l’accesso e l’uso da parte degli Stati Uniti di una serie di strutture e aree militari in tutta la Finlandia. Compreso il preposizionamento di equipaggiamenti, forniture e materiali di difesa, e l’ingresso e il movimento di aerei, navi e veicoli statunitensi.

Fonte: Facebook/Puolustusvoimat – Försvarsmakten

L’accordo di cooperazione in materia di difesa è parte integrante del rafforzamento della nostra cooperazione bilaterale e integra la nostra adesione alla NATO“, ha affermato la ministro degli esteri finlandese Elina Valtonen prima della cerimonia a Washington.

“Questo è un momento storico nella nostra amicizia”, ha sottolineato il segretario Antony Blinken. “La Finlandia sa “quasi meglio di chiunque altro ciò che è in gioco in Ucraina”.

Le basi della Finlandia

L’accordo tra i due Paesi dovrà essere approvato dal Parlamento finlandese prima dell’adozione. Nel documento vengono prese in considerazione ben 15 basi militari finlandesi, di cui 5 nell’estremo Nord del Paese.

Tra questi c’è Rovajärvi, la più grande area di addestramento militare dell’Europa occidentale, si estende su un’area di 1.070 chilometri quadrati ed è utilizzata per esercitazioni militari su larga scala a cui possono partecipare fino a 3.500 unità.

Fonte: Facebook/Puolustusvoimat – Försvarsmakten

Sono incluse anche la base aerea del Comando aereo della Lapponia e la guarnigione della Brigata Jaeger a Rovaniemi. L’Air Command è una delle due basi finlandesi per gli aerei da caccia F-18, in attesa dell’arrivo degli F-35 già ordinati da Helsinki. Il centro militare più settentrionale, menzionato anch’esso nell’accordo, è quello di Ivalo, una piccola città situata a soli 50 chilometri circa dal confine con la Russia.

Anche la Svezia apre le porte delle basi militari

All’inizio di dicembre era stato siglato un accordo simile tra Svezia e Stati Uniti. Il ministro della difesa svedese Pål Jonson era atterrato a Washington per incontrare il segretario alla difesa americano Lloyd Austin, che aveva poco scritto su X: “È bello incontrare un vero partner e futuro alleato della NATO, soprattutto perché affrontiamo sfide significative alla sicurezza in Europa e in tutto il mondo”.

Anche in questo caso, l’accordo prevede nuove regole perché le truppe statunitensi possano operare in Svezia, oltre a prevedere l’utilizzo dei siti militari svedesi. Documenti analoghi sono già stati firmati con la Norvegia, mentre è in fase di trattativa un accordo di simile natura anche con la Danimarca.

In base alla ratifica del documento, le forze USA potranno addestrarsi e operare liberamente nelle basi aeree settentrionali di Luleå e Vidsel, nonché nell’area del reggimento e nel campo militare di Boden e Kiruna.

La reazione di Mosca

A stretto giro dalla firma del 18 dicembre, è arrivata la reazione del Cremlino. L’ambasciatore finlandese in Russia, Antti Helanterä, è stato invitato al ministero degli esteri, che ha espresso il proprio disappunto per l’accordo di cooperazione con gli Stati Uniti.

A scaldare l’atmosfera ci ha pensato la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova: all’ambasciatore Helanterä è stato detto che il nuovo accordo con gli americani “non arriverà senza una risposta”.

Fonte: Facebook/Puolustusvoimat – Försvarsmakten

“Saranno prese le misure necessarie per contrastare le azioni aggressive della Finlandia e dei suoi alleati della NATO”, ha sottolineato, aggiungendo che “la responsabilità della trasformazione di un’area di relazioni di buon vicinato in una regione di possibile confronto ricade interamente sulle autorità finlandesi. “

Leonardo Parigi

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Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

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