Foto: visit greenland
La nuova strategia decennale di Visit Greenland punta a raddoppiare i visitatori entro il 2035, ma senza rinunciare a cultura popolare e sostenibilità.
“Qualcuno studierà sui libri di storia che in cima al mondo, in una zona tanto remota quanto ostile, viveva un popolo bizzarro che era sopravvissuto al clima estremo e alle privazioni ma non all’arrivo della civiltà”. Questo scriveva nel 2013 Robert Peroni, esploratore altoatesino trasferito in Groenlandia, intuendo con preoccupazione che le radici culturali groenlandesi rischiavano di scomparire, travolte da un mondo in rapido cambiamento.
La verità è che la Groenlandia si sta svegliando in una nuova era. Qui il ghiaccio scricchiola minaccioso sotto le slitte, eppure il Piteraq continua a soffiare caparbio tra le valli, portando con sé l’eco di storie antiche — racconti di sciamani, di cacciatori e di una cultura che lotta per resistere, nonostante tutto.
La società groenlandese non è più seduta ai margini del mondo, ma è sempre più accessibile, connessa e anche sedotta da un turismo che la brama con fame crescente.
Infrastrutture moderne nascono come nuovi punti di contatto con l’esterno: con la recente apertura dello scalo internazionale di Nuuk, e gli altri due previsti a a Ilulissat e Qaqortoq entro il 2026, il Paese si prepara ad accogliere più visitatori, ciò nonostante non intende tradire la propria anima.
Se risulta impossibile sottrarsi al cambiamento, l’adattamento diventa una necessità e l’evoluzione un atto di consapevolezza. Sopravvivere e resistere è ciò che i groenlandesi sanno fare meglio, è insito nella loro storia, radicato nella loro cultura.
La Groenlandia si prepara a un decennio decisivo per il suo futuro turistico. Lo sa bene l’Ente Nazionale per il Turismo Visit Greenland, che ha da poco rilasciato la sua nuova strategia decennale per il periodo 2025–2035: non un semplice piano di crescita economica bensì una visione in cui il turismo è un mezzo per custodire l’identità culturale e costruire una nuova forma di prosperità condivisa.
Secondo il piano settoriale del governo, entro il 2035 il turismo dovrà raddoppiare il numero di turisti, aumentare il ricavo medio per visitatore e impiegare oltre 2.000 persone, garantendo un utilizzo annuale delle capacità turistiche al 75%.
La missione di Visit Greenland è chiara: supportare gli obbiettivi del piano settoriale, trasformando la crescita turistica in valore reale per tutta la popolazione. Non si tratta di attrarre il maggior numero possibile di visitatori, ma di attrarre quelli giusti: persone disposte a soggiornare più a lungo, a spendere di più e a immergersi davvero nella cultura locale. Il turismo deve essere plasmato sui valori del Paese, contribuendo non solo all’economia, ma anche alla coesione sociale, al rafforzamento dei servizi pubblici (come sanità e istruzione), alla salvaguardia dell’ambiente e delle tradizioni.
La strategia fissa in particolare tre grandi obiettivi per il 2035:
Per raggiungere questi obiettivi, Visit Greenland punta a coinvolgere in modo attivo la popolazione, promuovendo la formazione dei giovani imprenditori e rafforzando il dialogo con gli operatori locali. Tra le iniziative previste, spicca il rilancio del sito web B2B, pensato per offrire nuove opportunità di sviluppo commerciale e favorire le collaborazioni con i tour operators.
Lo sviluppo di un marchio nazionale e di nuovi strumenti di certificazione è mirato a valorizzare l’unicità del territorio e al contempo garantire standard qualitativi sempre più elevati.
Un’iniziativa significativa è la decisione di ospitare in Groenlandia Vestnorden, la più importante fiera del turismo dei Paesi Nord-Occidentali, per l’anno 2026 e 2030. Questo appuntamento rappresenterà un’occasione preziosa per rafforzare la visibilità della destinazione e consolidare la cooperazione con i vicini partners.
Infine, è previsto lo sviluppo di un innovativo programma di formazione digitale dedicato al settore turistico, con l’obiettivo di trasmettere ai futuri collaboratori una conoscenza approfondita del Paese, condividere la propria visione e mostrare come il territorio intende accogliere un turismo che sarà più consapevole e rispettoso.
Visit Greenland vuole quindi tracciare una nuova rotta per il turismo, fondata su un principio tanto semplice quanto rivoluzionario: esso non deve “mai prendere più di quanto restituisce”. In un’epoca in cui molte destinazioni pagano il prezzo del sovraffollamento e dello sfruttamento ambientale, l’isola intende scegliere un approccio che valorizzi il territorio senza barattarne l’essenza.
Un’attenzione particolare rimane rivolta al comparto crocieristico, causa delle maggiori controversie fra istituzioni e residenti. L’obiettivo è trovare un equilibrio che consenta di cogliere le opportunità che derivano dal traffico turistico via mare, contenendone al massimo le criticità.
Le sfide, tocca ammetterlo, non saranno poche. Ma l’approccio delineato dall’ente turistico di Kalaallit Nunaat mira a trasformare ogni arrivo in un’occasione di crescita reciproca, perché la Groenlandia del futuro possa essere non soltanto più visitata, ma soprattutto più compresa e rispettata.
Barbara Fioravanzo
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