Groenlandia

USA, “Abbiamo un piano per l’invasione della Groenlandia”

Il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha dichiarato che il Pentagono avrebbe a disposizione un piano di invasione per la Groenlandia e per Panama.

Il piano del Pentagono

Durante l’audizione del 12 giugno davanti alla House Armed Services Committee, il Segretario alla Difesa USA Pete Hegseth, ex militare e storico volto di Fox News, ha suscitato scalpore dichiarando che il Pentagono predisporrebbe “Piani per qualsiasi contingenza”, inclusi possibili interventi militari su Groenlandia e Panama. L’occasione dell’audizione è stata accolta dal deputato democratico Adam Smith per chiedere al neo-Segretario quali fossero le reali intenzioni dell’amministrazione Trump sui due “poli” di possibile confronto, su cui lo stesso Presidente si era espresso più volte negli scorsi mesi in maniera aggressiva.

Alle domande di Smith, Hegseth ha nicchiato, ribadendo l’esistenza di “piani di contingenza” per il Canale di Panama e per l’isola più grande del mondo, Stato semi-autonomo e parte del Regno di Danimarca. La risposta ha sollevato seri dubbi, tanto che il deputato repubblicano Mike Turner ha rimarcato: “Spero proprio che non sia la sua testimonianza di oggi”, per poi ottenere da Hegseth la precisazione che “Non ci sono piani attuali di invasione” e che piuttosto si cerca di collaborare con la Groenlandia per proteggerla da minacce.

Le frasi di Hegseth s’innestano in un più ampio disegno strategico promosso dall’amministrazione Trump. Il presidente ha più volte dichiarato di voler acquistare, o addirittura annettere, la Groenlandia, definendola una “necessità di sicurezza nazionale”, pur non escludendo la forza. Dal lato danese e groenlandese, tale retorica è stata respinta. Il primo ministro danese ha avvertito che “La Groenlandia non è in vendita”, e la popolazione locale si dichiara in larga maggioranza contraria.

La risposta della Danimarca

Il Primo Ministro danese Mette Frederiksen ha respinto con fermezza le recenti richieste statunitensi circa il controllo dell’isola. Rivolgendosi alla nazione durante la festa nazionale, a inizio giugno, ha sottolineato che “i diritti di autodeterminazione dei groenlandesi non sono negoziabili“.

In un segnale di solidarietà, il Re Frederik X ha visitato l’isola in aprile, a conferma dell’unità del Regno di Danimarca. Legalmente, il trattato difensivo USA-Danimarca del 1951 permette basi militari nella Groenlandia, cosa che infatti è già realtà. Ma se gli Stati Uniti puntano sulla Groenlandia per avere un forte bastione di controllo sull’Artico a Nord, la Danimarca (e l’Unione Europea) hanno interesse a mantenere un rapporto privilegiato – e storico – con Nuuk.

Il risultato delle elezioni del marzo 2025 ha favorito i Demokraatit, partito favorevole a un’indipendenza graduale della Groenlandia. Domenica 15 giugno, il Primo Ministro della Groenlandia, Jens-Frederik Nielsen, accoglierà il Presidente francese Emmanuel Macron e la Prima Ministra danese Mette Frederiksen per un incontro mirato su sicurezza, cambiamento climatico, sviluppo economico ed energie rinnovabili.

A protezione dell’isola

Nel frattempo, le Forze Armate danesi intensificheranno sensibilmente la loro presenza in Groenlandia durante i mesi estivi, con operazioni via mare, terra e aria. L’obiettivo è duplice: rafforzare la capacità operativa della Danimarca nell’Artico e sostenere la sicurezza della società groenlandese.

La ministra degli Esteri della Groenlandia, Vivian Motzfeldt, ha dichiarato: “La situazione geopolitica richiede che le Forze Armate esercitino la capacità di operare dentro e intorno alla Groenlandia”. Il comando danese ha annunciato lo scorso martedì 10 giugno l’arrivo in Groenlandia di due elicotteri EH-101 Merlin e della fregata HDMS Nils Juel. Gli elicotteri saranno impiegati in missioni operative, mentre la fregata pattuglierà le acque a sud dell’isola.

Foto: Simon Elbeck / The Danish Armed Forces

In aggiunta, caccia F-16 verranno dispiegati a Kangerlussuaq per sorvolare e monitorare la costa occidentale. Anche le forze speciali saranno coinvolte in esercitazioni nei pressi delle infrastrutture critiche.

Un altro elemento chiave del piano è il coinvolgimento diretto della popolazione locale. Gli studenti del programma di addestramento di base artico prenderanno parte alla sorveglianza delle infrastrutture strategiche, come parte di un più ampio sforzo per responsabilizzare i groenlandesi nella difesa del loro territorio.

Leonardo Parigi

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Leonardo Parigi

Sono Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università di Genova e di Pavia. Sono giornalista pubblicista, e collaboro con testate nazionali sui temi di logistica, trasporti, portualità e politica internazionale.

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