Foto: Julian Jonal Schmitt
Al Museo Alpino di Berna, una mostra racconta il volto complesso e contraddittorio di un Paese che riflette le grandi sfide del nostro tempo.
Fino ad agosto 2026 sarà possibile visitare presso il Museo Alpino di Berna la mostra Grönland. Alles wird anders (Groenlandia. Tutto sarà diverso), un ambizioso progetto espositivo che nasce da un lungo percorso di esplorazione e dialogo con le comunità groenlandesi. Inaugurata già lo scorso anno, prevede due anni di esposizione, tre soggiorni di diverse settimane a Kullorsuaq, Sisimiut, Ilulissat, Nuuk, Narsaq, Qassiarsuk e Qaqortoq, 87 ore di materiale cinematografico, oltre 30 groenlandesi che hanno espresso il loro punto di vista e ora, anche, il vernissage.
“Festeggiamo, presentiamo, discutiamo e vi invitiamo a godervi la nuova mostra con i nostri ospiti di Kalaallit Nunaat” si legge sulla guida ufficiale. Attualmente in Groenlandia masse di ghiaccio si stanno sciogliendo con estrema rapidità, il turismo sta crescendo vertiginosamente, tre nuovi aeroporti sono in costruzione, montagne di rifiuti sempre più alte, investitori globali in cerca di risorse minerarie e una nazione consapevole che si sta muovendo verso un’indipendenza e un’identità indigena.
Nel paese il cambiamento è impetuoso, violento e contraddittorio. I ghiacci si sciolgono a velocità record, il turismo cresce vertiginosamente, tre nuovi aeroporti sono in costruzione, gli investitori internazionali si interessano alle risorse minerarie e le montagne di rifiuti diventano sempre più visibili. Allo stesso tempo, cresce la consapevolezza di un’identità indigena e l’ambizione verso l’indipendenza politica. Un Paese in rapida trasformazione, dove si mescolano orgoglio, inquietudine e speranza.
Ma come vedono tutto ciò le persone del luogo? Cosa ci insegna sul mondo in cui viviamo? Come affrontiamo dilemmi e contraddizioni? Cosa ci spaventa, dove si nascondono le opportunità?
Le proiezioni spaziali sono accostate a una trentina di interviste in cui persone che vivono in Groenlandia, (da pescatori e attrici a politici, gestori di aeroporti, studenti, cacciatori e influencer), condividono le loro esperienze e la loro visione personale del paese. I visitatori possono scegliere con le cuffie quali voci ascoltare.
La mostra si astiene da commenti e giudizi. I Facts & Figures sono concentrati in una sala separata e nella rivista che li accompagna, mentre il finale è dedicato alla vivace scena musicale groenlandese.
Chi visiterà la mostra si accorgerà di una Groenlandia al centro del mutamento climatico, agli interessi economici, alle rivendicazioni di potere sul piano geopolitico e al sovraffollamento turistico. Fratture, slittamenti e contraddizioni diventano palesi e ci fanno interrogare sulle reazioni che gli esseri umani hanno nei confronti di questi cambiamenti. In che modo ci riguardano?
Andrea Delvescovo
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