Pecunia non olet, anche quando il pianeta cerca a tutti i costi una svolta green. Il Ministro indiano dell’energia, Dharmendra Debendra Pradhan, ha visitato la Russia durante lo scorso ottobre, e portava con sé anche una grande delegazione di leader delle più potenti compagnie industriali indiane.
Ma ad essere in cima alle preferenze di Pradhan non erano questioni prettamente politiche, quanto piuttosto accordi di natura commerciale riguardanti l’enorme quantità di carbone russo estraibile nel Circolo Polare Artico. Stando al Ministero di Nuova Delhi, l’India avrebbe bisogno di circa 70 milioni di tonnellate di carbone di alta qualità per rifornire l’industria di alluminio e acciaio. I progetti minerari sono uno dei pilastri dello sviluppo economico dell’intera regione, e la penisola di Taymyr, nella parte settentrionale della Siberia centrale, è una delle aree principali di estrazione di carbone.
Vostok Coal, l’azienda che si occupa delle strutture minerarie della zona, prevede di estrarre circa 30 milioni di tonnellate di antracite dalla penisola di Taymyr. Dal 2016, infatti, la società ha iniziato a sviluppare un grande progetto industriale che include diversi siti estrattivi collegati alla costruzione di nuove strade, porti e altre infrastrutture. L’azienda ritiene che le terra siberiane nascondano giganteschi volumi di carbone. Il Taybass, il principale bacino estrattivo dell’area, deterrebbe una quota pari a 225 miliardi di tonnellate di carbone di alta qualità, un obiettivo ritenuto molto interessante dal partner indiano.
Il primo Vice-Ministro Sergey Tyrtsev ha confermato che entro il 2025 la Russia sarà in grado di aumentare le proprie esportazioni in India di circa il 700%, arrivando a una quota pari a 28 milioni di tonnellate di carbone annue. Se consideriamo che nel 2018 le tonnellate di carbone esportate verso l’India sono state 4,5 milioni, la crescita della parte estrattiva è estremamente significativa.
Le esportazioni di carbone rappresentano una parte fondamentale degli piani di sviluppo di Mosca per la Rotta del Mare del Nord (Northern Sea Route). Il piano quinquennale scelto dal Presidente Vladimir Putin includeva un volume totale annuo di spedizioni sulla NSR di circa 80 milioni di tonnellate di merce, un obiettivo che sembra più vicino con il nuovo accordo tra Russia e India.
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