Cultura

Il seterdrift norvegese diventa patrimonio Unesco

La cultura della pastorizia norvegese diventa patrimonio dell’umanità immateriale, allargando la presenza di Oslo nella sua proposta turistica.

Patrimonio dell’umanità

La tradizione della pastorizia, che ha radici profonde nella storia del Paese scandinavo, prevede che i contadini spostino il bestiame in quota per farlo pascolare più liberamente. Durante la stagione estiva, gli allevatori vivono e lavorano in piccole capanne di legno chiamate seter, dove preparano ottimi cibi tradizionali.

Per secoli i setre (pascoli estivi) sono stati alla base dell’agricoltura norvegese, e oggi molti di questi sono visitabili e offrono al turista un’autentica e divertente esperienza in fattoria, tra le oltre 100mila visitabili.

Fonte: Visit Norway

“I setre estivi di montagna permettevano agli agricoltori di sfruttare tutti i pascoli naturali. Era comune avere più di una fattoria in montagna”, commenta Bernt Bucher-Johannessen (Direttore di HANEN, organizzazione che promuove il turismo rurale in Norvegia).

Storicamente, nel periodo estivo le donne gestivano gli alpeggi: mungevano le mucche e le capre, producevano il formaggio o il burro e si occupavano degli animali. Il latte veniva anche distribuito sul territorio, per permettere ad altri di produrre prodotti caseari come formaggio, burro, panna acida e prim (formaggio dolce e morbido). Attualmente circa 700 fattorie in Norvegia offrono esperienze autentiche e divertenti per l’intera famiglia.

La cultura dei seter

“Quando si visita una fattoria di montagna, è possibile avvicinarsi agli animali, vedere da dove provengono il burro e il formaggio e gustare il cibo tradizionale del luogo, come il rømmegrøt (porridge di panna acida), il pane piatto o i salumi”, spiega Bucher-Johannessen.

Esiste anche la possibilità di aiutare a mungere gli animali, di fare il formaggio, oppure di cimentarsi in attività divertenti come l’equitazione e il melkespannkasting: una gara nella quale bisogna lanciare un barattolo di latte il più lontano possibile.

Fonte: Visit Norway

“Per gli escursionisti è una pausa obbligatoria, perché possono mangiare qualcosa di gustoso dopo una lunga giornata in montagna,”, conclude Bucher-Johannessen. I contadini norvegesi rimangono in alpeggio da metà giugno fino a fine agosto, ed entrare in contatto con loro significa conoscere un aspetto fondamentale della Norvegia  e di coloro che conservano la propria cultura locale promuovendola e valorizzandola per le future generazione.

Herdalssetra (Norddal a Sunnmøre)

La fattoria di montagna Herdalssetra è attiva da oltre 300 anni, è composta da 35 case coloniche e ospita 400 animali. Qui, oltre alle caramelle a base di latte di capra, in estate viene prodotto il formaggio bianco e marrone.

Nelle vicinanze di Herdalssetra si trova il monte Hereggja (1.557 metri). Inoltre, è possibile intraprendere un’escursione di due ore alla Riserva Naturale di Kallskaret, nota per la sua geologia unica, oppure trascorrere una notte al Petrines Gjestgiveri, un hotel nel pittoresco villaggio del fiordo di Norddal, dove si può assaggiare il famoso hamburger di capra.

Renndølsetra (Sunndal)

Ogni estate, dal 1740, la famiglia Opdøl porta i suoi animali a Renndølsetra, nella valle di Innerdalen. Come le generazioni precedenti, producono ancora panna acida, yogurt e burro.

Questa tradizionale fattoria di montagna dispone di sei camere per gli ospiti, che possono ospitare fino a 26 persone. Nella loro caffetteria è possibile gustare waffle freschi e assaggiare, oltre a pesce e carni locali, anche i piatti tradizionali preparati con i prodotti della fattoria.

Nei pressi di Renndølsetra si trova Innerdalen, conosciuta come una delle valli più belle della Norvegia. Qui è obbligatorio ammirare la montagna di Blåfjell oppure cimentarsi in un’ascensione fino alla sua cima. 

Fonte: Visit Norway

Håvardsrud Seterliv (Tinn in Telemark)

Håvardsrud Seterliv è un tradizionale alpeggio nella valle di Skirvedalen. In questa fattoria si può aiutare a condurre il bestiame al pascolo, cavalcare e mungere le vacche, ma anche imparare i segreti della produzione del burro.

Håvardsrud Seterliv si trova a 45 minuti di auto da Rjukan, con la possibilità di fare escursioni lungo sentieri segnalati o prendere la funivia di Krossobanen, dove ebbe luogo la celebre missione di sabotaggio durante la Seconda Guerra Mondiale.

Andrea Delvescovo  

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Andrea Delvescovo

Sono laureato in “Lingue e comunicazione per l’impresa e il turismo” presso l’Università della Valle d’Aosta, oltre a scrivere articoli per Osservatorio Artico, collaboro anche con il Centro studi Italia- Canada. In particolare mi occupo di geografia turistica e commerciale, novità imprenditoriali e nuovi trend.

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