La rubrica settimanale da Bruxelles che raccoglie gli appuntamenti da segnare in agenda e offre uno spunto di riflessione per la settimana.
Mancano solo 66 giorni all’inizio della trentesima Conferenza delle Parti (COP 30) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), il maggiore summit globale sul clima. Eppure, mancano ancora tanti, troppi, compiti all’appello. Solo una ristretta porzione dei paesi firmatari dell’Accordo di Parigi, infatti, ha consegnato una versione aggiornata del proprio NDC, Nationally Determined Contribution, il piano in cui ciascun paese dettaglia la propria strategia per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo.
Tra questi paesi non figura l’Unione Europea che ha rimandato la consegna a causa delle negoziazioni interne sull’obiettivo intermedio per il taglio delle emissioni al 2040. A luglio la Commissione Europea ha presentato una proposta ufficiale per un obiettivo del -90% che verrà ora discussa secondo la procedura legislativa ordinaria. Intanto, il Segretario Esecutivo del UNFCCC, Simon Stiell, ha esortato i ritardatari a inviare i propri piani aggiornati “il prima possibile”, in modo che possano essere inclusi nel 2025 NDC Synthesis Report, la cui pubblicazione in preparazione del summit di Belem fornirà un quadro chiaro del progresso raggiunto.
Annalisa Gozzi
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