Il progetto pilota utilizzerà la tecnologia Direct Ocean Capture (Doc) di Captura per catturare la CO2 dall’acqua di mare.
Se i risultati della transizione ecologica ancora sono da quantificare, le tecnologie messe in campo per raggiungere gli ambiziosi propositi globali si vanno intensificando. Danimarca e Norvegia sono due tra i Paesi più impegnati nel campo della tecnologia CCS (Carbon Capture & Storage), ovvero nella possibilità di “filtrare” l’aria, ripulendola dalla CO2 in eccesso.
Anidride carbonica che – in quanto gas serra – verrebbe poi stoccata sotto terra o in depositi esausti sotto il mare. Lo scorso novembre la multinazionale energetica Equinor e la società Direct Ocean Capture (DOC) Captura avevano annunciato una partnership per sviluppare soluzioni su scala industriale per rimuovere l’anidride carbonica dall’oceano.
Nei giorni scorsi l’italiana Ecospray, specializzata in soluzioni integrate per la decarbonizzazione, ha annunciato che parteciperà come fornitore di tecnologie al progetto di Equinor, che prevede di partire da un impianto pilota iniziale da 1.000 tonnellate all’anno in Norvegia.
L’impianto pilota iniziale sarà situato presso l’impianto di trattamento del gas naturale di Equinor a Kårstø, sulla costa occidentale della Norvegia. La fattibilità e la progettazione del progetto pilota Captura sono già iniziate, con installazione prevista nell’autunno del 2024.
Il progetto pilota sarà costruito a terra, aspirando acqua di mare e rimuovendo da essa un flusso misurabile di CO2. La CO2 catturata è prevista per la messa in servizio degli impianti Northern Lights, la prima infrastruttura di trasporto e stoccaggio di CO2 open source al mondo.
Una volta catturata, rimossa l’acqua, l’anidride carbonica verrà liquefatta e purificata utilizzando la tecnologia Ecospray. La liquefazione della CO2 si basa sulla rimozione dell’acqua, il raffreddamento e la successiva distillazione dell’anidride carbonica ottimizzando i consumi energetici e la concentrazione per ottenere l’elevato livello di purezza richiesto.
Gli oceani assorbono circa il 30% delle emissioni globali di CO2, svolgendo quindi una preziosa azione “tampone” che limita il surriscaldamento globale. Allo stesso tempo, l’aumento costante della CO2 prodotta dalle attività antropiche e il conseguente maggiore assorbimento da parte degli oceani stanno acidificando le acque e interferendo con gli ecosistemi.
Leonardo Parigi
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