La rubrica settimanale da Bruxelles che racconta le tre notizie principali degli ultimi giorni dal cuore dell’Unione Europea.
In tempi decisamente duri per il multilateralismo e la collaborazione internazionale, specialmente se si tratta di clima, l’accordo raggiunto a Londra dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) lo scorso venerdì 11 aprile è davvero una ventata di aria fresca (nonostante l’assenza degli Stati Uniti). Secondo il Commissario europeo per Clima, net Zero e Crescita Pulita, Wopke Hoekstra, questo accordo rappresenta una pietra miliare per l’azione climatica globale e la prova che “il multilateralismo rimane la strada giusta”.
Il Net-zero Framework adottato dall’IMO, infatti, è il primo esempio di un quadro normativo che combina limiti vincolanti e un sistema di tariffe sulle emissioni di gas a effetto serra per un intero settore industriale (tra l’altro uno molto impattante). Il framework è stato discusso all’interno della Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell’Inquinamento causato da Navi (MARPOL) che ad oggi conta 108 Parti corrispondenti al 97% della flotta globale mercantile. La bozza di regolamento prevede l’obbligo di ridurre l’intensità annuale di emissioni di gas serra del carburante usato e un sistema di penalità economiche per chi eccede la soglia stabilita.
Tali misure, che saranno adottate formalmente a ottobre ed entreranno in vigore nel 2027, si applicheranno alle grandi navi oceaniche di stazza lorda superiore alle 5.000 tonnellate (responsabili dell’85% delle emissioni totali di CO2 del settore).In caso di superamento della soglia di emissioni, le compagnie potranno compensare il loro deficit acquistando unità in eccesso da altre navi (in un sistema simile a quello dell’ETS europeo), utilizzando unità accumulate da loro stessi, o versando dei contributi all’IMO Net-Zero Fund, un fondo che avrà lo scopo di premiare operatori virtuosi e promuovere una transizione giusta nei confronti dei paesi più vulnerabili.
A fine marzo, Jozef Síkela, nuovo Commissario Europeo per le Partnership Internazionali, ha firmato l’inagurazione di tre iniziative chiave nelll’ambito dell’Agenda di Investimento del Global Gateway tra UE ed America Latina. Il Global Gateway, lanciato nel 2021, è un’iniziativa che si propone di realizzare connessioni sostenibili e affidabili nei e con i paesi partner dell’UE in cinque settori chiave: digitale, clima ed energia, trasporti, salute, educazione e ricerca.
Le iniziative inaugurate dalla visita del Commissario Síkela in Cile, riguardano in particolare due fronti affini, la produzione di energia pulita e il settore minerario.
Sul primo fronte, è stata sancita la creazione di una piattaforma di finanziamento per l’idrogeno rinnovabile del valore di €216.5 milioni e la Banca Europea per gli Investimenti ha firmato un accordo per un prestito di €105 milioni finalizzato a finanziare progetti per la produzione di energia rinnovabile e per l’efficientamento energetico nel paese. Sul secondo fronte, invece, è stato lanciato OptiMiner, un progetto di ricerca e sviluppo supportato con €8.2 milioni dal programma Horizon Europe, finalizzato ad ottimizzare il consumo idrico ed energetico nell’estrazione di materiali critici come rame e litio.
La paura del rischio crescente delle cosiddette “flash floods”, quelle inondazioni causate da piogge eccezionali che nel giro di poche ore travolgono interi comuni o città, è molto viva in questi giorni di allerta meteo nel nord Italia, in particolare in Piemonte.
Questo timore è ben noto agli abitanti della regione autonoma di Prešov (Slovacchia) e della regione polacca di Małopolska, soprattutto per le numerose comunità rom, già marginalizzate, che vi risiedono. Proprio in queste aree è attivo un progetto triennale finanziato dall’Unione Europea, LIFE FLOPRES, appena giunto a metà del suo percorso, che ha già installato oltre 270 dispositivi che integrano la tecnologia dell’Internet delle cose per fornire dati in tempo reale e allerte efficaci per le inondazioni improvvise.
Considerando che circa il 12% della popolazione europea vive in prossimità di fiumi soggetti a rischi semore crescenti di esondazioni lampo, si capisce ancora meglio il valore di progetti simili per un adattamento “più intelligente, rapido e sistemico”, come definito da Claudia Guerrini, consulente del progetto.
Annalisa Gozzi
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