Dopo le minacce di Mosca alla Finlandia, il Cremlino tira dritto sulla regione artica e ribadisce la centralità dello sviluppo dell’Artico per il suo futuro.
Che Mosca abbia puntato molto sullo sviluppo dell’Artico, è un fatto ormai noto. Dalla Northern Sea Route allo sviluppo delle infrastrutture portuali, il Cremlino non ha mai fatto mistero del fatto che la regione polare possa essere un volano colossale per un cambiamento della sua posizione, politica ed energetica.
Ma nelle ultime ore, anche con la guerra in corso, il Presidente russo Vladimir Putin ha ribadito il concetto. «L’attuazione dei progetti nell’Artico russo non deve essere rinviata a causa delle sanzioni», ha affermato il leader del Cremlino in un incontro sul tema, come riportato dalla TASS.
«Anzi», ha proseguito Putin, «il tasso di implementazione delle attività nella regione deve aumentare. Tenendo conto di tutti i tipi di restrizioni esterne e pressioni sanzionatorie, occorre prestare particolare attenzione a tutti i piani relativi all’Artico. Non per rimandarli, ma al contrario, aumentando il ritmo di lavoro per rispondere ai tentativi di frenare il nostro sviluppo».
La grande espansione delle infrastrutture artiche della Russia negli ultimi anni era già balzata agli occhi per la preponderanza delle strutture militari. Dal forte potenziamento, anche strutturale, della Flotta del Nord alla creazione di piani di sviluppo regionali, Mosca ha investito troppo sul sogno Artico per lasciarlo andare in frantumi.
Lo scioglimento progressivo del permafrost – il terreno ghiacciato su cui sono costruite le città, le infrastrutture e le pipeline energetiche, che va via via riscaldandosi e diventando fanghiglia – è una delle principali minacce allo sviluppo artico russo. Ma non solo. «La gestione dei compiti sociali, economici e infrastrutturali nei territori settentrionali e l’attuazione di progetti di investimento su larga scala sono stati e rimangono una priorità per le autorità russe», ha affermato Putin.
Il Presidente russo si è anche soffermato sull’importanza della prosecuzione dei progetti di salvaguardia ambientale, proprio mentre Kiev accusava Mosca di aver deportato in territorio russo migliaia di civili. Il quotidiano britannico The Independent, citando documenti governativi russi, ha affermato che oltre 7mila tra russi e ucraini sono stati trasferiti oltre il Circolo Polare Artico.
Leonardo Parigi
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